Siamo tutti abbastanza esposti a situazioni stressanti durante il corso della nostra vita. Per alcuni, queste esperienze non causano effetti disturbanti o lo fanno per un periodo relativamente breve mentre, per altri, queste esperienze continuano nel tempo. Il protrarsi di questi vissuti non elaborati può portare all’insorgenza di sintomi come: flashback, incubi notturni e pensieri che interferiscono in modo negativo con la vita quotidiana portando a convinzioni errate della realtà. In poche parole, il passato resta presente e la persona rimane intrappolata al momento dell’evento, con le stesse percezioni e/o sensazioni del momento. Questo malfunzionamento continuo causa il disturbo post traumatico da stress o PTSD post traumatic stress disorder.
Tale disturbo è dovuto a un blocco dell’innato processo di elaborazione (teoria del AIP, adaptive information processing) quando l’informazione ricevuta è traumatica. Il blocco scaturisce un malfunzionamento di certi meccanismi biologici adattivi che ci permettono, sul momento di affrontare esperienze drammatiche come la morte di una persona, uno stupro, abusi, la diagnosi di una malattia mortale, shock conseguenti a guerre, disastri naturali, incidenti stradali. Per difenderci dal trauma, e dal sentimento d’impotenza e di pericolo mortale che ne deriva, attiviamo il sistema di allarme cerebrale conosciuto come “flight, fight, freeze” attacco, fuga e congelamento. Il sistema dell’ipotalamo e del surrenale e pituitario noto come asse HPA si attiva e invia segnali al sistema nervoso parasimpatico, che a sua volta comunica con le ghiandole surrenali e tutti gli organi che regolano il battito cardiaco, la digestione e la respirazione.
Questi segnali provocano una reazione chimica a cascata che riversa nell’organismo diversi ormoni da stress, causando cambiamenti fisiologici atti a preparare nel miglior modo possibile la difesa dell’organismo stesso. Dopo l’evento traumatico i livelli alti di ormoni da stress possono perdurare per giorni, provocando i sintomi elencati sopra. In genere questi sintomi spariscono in pochi giorni o settimane, e i livelli ormonali si stabilizzano, ma per alcune persone i problemi persistono. A volte scompaiono per un breve periodo per ricomparire alcuni mesi dopo a seguito di sensazioni o percezioni che fanno rivivere la situazione traumatica.
Questi sintomi ricadono spesso in quattro categorie: pensieri intrusivi (incubi e flashback), pensieri e sentimenti negativi come rabbia e senso di colpa, sintomi reattivi come irritabilità e incapacità a dormire, evitamento di ricordi e luoghi legati al trauma. I sintomi variano per numero e intensità a secondo degli individui e delle risorse personali di ognuno di noi.
Si può guarire da disturbo da PTSD?
Sì, il disturbo post traumatico da stress può essere trattato. Il metodo EMDR ha dato degli ottimi risultati per le persone affette da questo disturbo.
Attraverso la stimolazione bilaterale, il cervello riprende ad elaborare il materiale traumatico e la persona gradualmente rivede l’evento come un ricordo lontano, che non può più danneggiarla.
Se ti senti coinvolto da una situazione traumatica non esitare a contattarmi, insieme possiamo farcela!