Psicoterapia individuale per adulti e giovani (18-25 anni)

Cosa è L’arto fantasma?

La sindrome dell’arto fantasma è una condizione in cui l’arto amputato continua a essere percepito nell’organismo con tutte le sue sensazioni come un “fantasma della parte rimossa.

Nonostante il nome, arto fantasma, questa condizione può verificarsi anche quando la persona subisce la rimozione, anziché di un arto, di un’altra parte del corpo, per esempio, nel caso di operazioni di chirurgia odontoiatrica, mastectomia o orchiectomia da neoplasie. Spesso, queste sensazioni, che sembrano provenire da arti o organi rimossi, provocano un certo grado di dolore. Per cercare di spiegare il fenomeno sono state avanzate molte ipotesi, tra cui la più nota è quella di riorganizzazione corticale.

Secondo l’ipotesi di riorganizzazione corticale, dopo l’amputazione, i neuroni della corteccia somatosensoriale, solitamente addetti a rispondere ai segnali dell’arto mancante, continuano a rispondere ai segnali dei neuroni presenti nelle aree adiacenti a quella della parte amputata. Le sensazioni percepite, provenienti da altre parti del corpo, vanno così a stimolare i neuroni sensoriali dedicati all’arto mancante, provocando la percezione dell’arto da parte del cervello.

Un’altra ipotesi chiama in causa lo schema corporeo. Il nostro corpo ha una rappresentazione interna che ci aiuta a muoverci e a posizionarci nello spazio circostante. Questo schema rimane intatto anche dopo la rimozione dell’arto e ci porta a percepire la presenza dell’arto anche dopo la sua scomparsa. La discordanza tra la spinta neuronale a muovere l’arto mancante e la mancanza di feedback sensoriale della parte rimossa genera dolore.

Un’altra ipotesi chiama in causai Il sistema nervoso periferico nella genesi del dolore. Dopo la perdita di un arto, i neuroni danneggiati tendono a sviluppare nuove estensioni, ma non riuscendo, per l’assenza dell’arto stesso, a seguire una via di generazione corretta, formano un tessuto anomalo chiamato neuroma. Il neuroma può generare segnali errati, sospettati di essere alla base del dolore e delle sensazioni collegate all’arto fantasma.

Soggettività del dolore.

È possibile percepire dolore senza una vera e propria lesione o viceversa, non sentire dolore anche in presenza di una lesione se il cervello è focalizzato altrove in quel momento?

Sembrerebbe di si. Il cervello non registra il dolore in modo obiettivo, anzi tutte le esperienze sensoriali, e non solo il dolore, sono percepite diversamente in base al contesto in cui sono vissute. Per esempio, il sapore del cibo dipende dal contesto, oltre che dal modo in cui è preparato. Lo stesso piatto avrò un sapore diverso se consumato tra amici o in ospedale perché le condizioni emotive sono diverse. Anche, la memoria degli eventi varia a seconda delle condizioni in cui sono state vissuti. Le attivazioni cerebrali si appoggiano sulle esperienze emotive soggettive e non sulla realtà obiettiva dell’esperienza; ciò che è sentito come vero dal cervello, è vero per la persona.

L’arto fantasma ci indica che il nostro cervello traduce la realtà (le sensazioni nervose) e l’interpreta (elabora l’informazione) per trasformarla nella nostra realtà. (percepiamo l’arto).

Questo è importante per capire quanto la realtà è influenzata dalle emozioni, dai ricordi e da come processiamo le esperienze vissute dal nostro organismo. Il dolore, nei disturbi da arto fantasma ne è una testimonianza.

L’approccio EMDR Eye Movement Desensitisation and Reprocessing, in quanto terapia neurobiologica, ci mostra come la parte della memoria legata all’arto leso, somatica e visiva, rimasta bloccata al momento dell’evento traumatico, porta la persona  a percepire il dolore ancora attivo come se l’arto fosse presente. Questo approccio, lavorando sui ricordi bloccati (disfunzionali) e ripristinando l’ attivazione funzionale dell’informazione, è un’approccio promettente per la cura del dolore nei casi di amputazione.

Arto fantasma

Prendi un appuntamento